Il passo indietro di Trump al G20 di Osaka fa segnare un punto importante a favore di Huawei. Dopo aver incontrato il presidente cinese Xi Jinping, l'omologo statunitense ha deciso di mettere in stand-by la guerra commerciale con la Cina, fiducioso di riuscire a raggiungere una soluzione diplomatica in tempi brevi: stop a ulteriori dazi per 300 miliardi di dollari, ma soprattutto via libera alle aziende statunitensi per vendere e fare affari con Huawei. «Le aziende statunitensi possono vendere le loro apparecchiature a Huawei. Stiamo parlando di apparecchiature rispetto alle quali non esiste un grande problema di sicurezza nazionale», ha dichiarato Trump alla stampa dopo il vertice giapponese, senza specificare se il gruppo cinese verrà cancellato dalla black list commerciale o se il ban possa rimanere in vigore soltanto per quanto concerne la fornitura di infrastrutture e reti 5G negli USA.
Donald Trump e Xi Jinping
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La buona notizia è che le dichiarazioni di Trump mettono la parola fine a chi vedeva in discussione il business di smartphone, tablet e laptop da parte di Huawei che continuerà ad avere accesso ad Android, Windows 10 e a tutta la componentistica necessaria alla loro realizzazione. Anche se questa inversione di marcia suggella una situazione davvero paradossale per il colosso cinese, che ha vissuto due mesi sulle montagne russe: prima messa fuori gioco ed etichettata come minaccia per la sicurezza nazionale USA, poi riammessa grazie a una tregua che ha sospeso la decisione fino al 19 agosto e ora finalmente libera dalla spada di Damocle.
Con il risultato che la giostra si è fermata al punto di partenza: nonostante il turbinio di dichiarazioni, prese di posizione e notizie (spesso false) che hanno mandato in confusione gli utenti, la verità è che non è cambiato (e non cambierà) nulla sui prodotti Huawei. «Non abbiamo mai smesso di lavorare con Google e Microsoft, per cui è bene ribadire che tutto è destinato a rimanere com'era prima. Sui nostri smartphone Android è operativo al 100%, così come Windows 10 sui laptop. Un segmento che continuerà ad essere aggiornato e su cui smentisco ogni fake news circolata in questi giorni (il riferimento è alla possibilità che Huawei potesse smettere di vendere laptop ndr)», dichiara Isabella Lazzini Retail&Marketing Manager di Huawei CBG Italia.
Huawei
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Sugli smartphone le app sono aggiornate, Android viaggia senza problemi mentre Whatsapp, Gmail e gli aggiornamenti di sicurezza funzionano senza problemi. Per chi avesse paura di non ricevere l'aggiornamento del sistema operativo, Huawei ha già tranquillizzato gli utenti rilasciando in una nota quali saranno i 17 modelli che riceveranno Android Q, non appena sarà disponibile. D'altronde, il robottino verde continua ad essere l'opzione prioritaria per il futuro degli smartphone Huawei, nonostante sia innegabile che l'azienda abbia accelerato lo sviluppo di un sistema operativo proprietario che doveva essere la ciambella di salvataggio qualora il ban entrasse in vigore: «Lavoriamo per offrire agli utenti la migliore esperienza possibile: soltanto qualora la soluzione offerta da Google non fosse ottimale potremo decidere di vagliare altre strade. Ma, ad oggi, Android continua ad essere la soluzione migliore», afferma Lazzini.
Huawei Mate 20X 5G
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Per questo Huawei rilancia la propria andatura e porta in Italia il suo primo smartphone 5G, lo Huawei Mate 20X 5G presentato lo scorso ottobre a Parigi e che sarà disponibile a breve anche nel nostro paese, a pochi giorni dall'accensione del 5G in alcune città. Un segnale a cui Huawei tiene particolarmente e sul quale ha investito più di 2 miliardi in ricerca e sviluppo, ottenendo 46 contratti per infrastrutture in tutto il mondo, tra cui anche l'Italia. «Lavoriamo su due fronti in Italia: da una parte lanciamo il Mate 20X 5G per dare agli utenti la possibilità di toccare con mano i vantaggi del 5G; dall'altra lavoriamo con i partner per portare la rete su tutto il territorio italiano», dice Lazzini.
Fabrizio Zoccolo
Venerdì 05 Luglio 2019